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Consulenza Legale nel Real Estate


Cassazione: Ricorso improcedibile senza relata di notifica della sentenza impugnata


Se la sentenza contro cui si ricorre è stata notificata ai fini del decorso del termine breve di impugnazione, il ricorso per cassazione risulta improcedibile in assenza della relata di notifica.

Quando l'impugnante dichiara, espressamente o implicitamente, che la sentenza gli è stata notificata, o se tale circostanza è eccepita dal controricorrente o emerge dall'esame delle produzioni delle parti o del fascicolo d'ufficio, si applica il termine di cui all'art. 325 del c.p.c. In tal caso, il ricorrente ha l'onere di depositare, insieme al ricorso o secondo le modalità previste dall'art. 372, comma 2, c.p.c., una copia autentica della sentenza impugnata, completa della relata di notificazione, entro il termine stabilito dall'art. 369, comma 1, c.p.c. La mancata osservanza di questo adempimento comporta l'improcedibilità del ricorso per cassazione.

Questo principio è stato ribadito nella sentenza della Cassazione n. 15189 del 30 maggio 2024

Il settore immobiliare è notoriamente complesso, soggetto a un intricato labirinto di leggi, regolamenti e transazioni delicate. In questo contesto, la consulenza legale nel real estate emerge come elemento cruciale per garantire operazioni fluide, contratti sicuri e risoluzione efficace di dispute. In questo articolo, esploreremo l'importanza della consulenza legale nel settore immobiliare e come può contribuire a mitigare rischi e ottimizzare le opportunità.

1. La Natura Complessa del Settore Immobiliare

L'acquisto, la vendita o la locazione di immobili comportano una serie di questioni legali che richiedono competenze specifiche. Dalle normative urbanistiche alla gestione dei contratti, la consulenza legale diventa essenziale per navigare tra le molteplici sfaccettature di questo settore.

2. Ruolo Chiave degli Avvocati Immobiliari

Gli avvocati specializzati in real estate sono fondamentali per garantire che tutte le transazioni rispettino la normativa vigente. Gestiscono la redazione e la revisione di contratti, si occupano di contenziosi derivanti da dispute contrattuali o vizi nascosti e forniscono consulenza sulla pianificazione urbanistica e le questioni ambientali.

3. Contratti Immobiliari: Precisione e Dettaglio

I contratti immobiliari sono documenti legali che richiedono una precisione estrema. Gli avvocati specializzati assicurano che ogni clausola sia chiara, evitando ambiguità che potrebbero dar luogo a dispute in futuro. La loro esperienza è fondamentale per proteggere gli interessi delle parti coinvolte.

4. Due Diligence Legale: Un Passo Ineludibile

La due diligence legale è una fase critica in qualsiasi transazione immobiliare. Gli avvocati si impegnano nella verifica accurata di documenti, certificati e diritti di proprietà per garantire che non ci siano sorprese sgradevoli in seguito all'acquisto o alla locazione di un immobile. Questo processo riduce significativamente i rischi e consente alle parti di prendere decisioni informate.

5. Risoluzione delle Dispute Immobiliari

Le controversie nel settore immobiliare possono sorgere per una varietà di motivi, come ad esempio controversie contrattuali, vizi nascosti o inadempienze da parte di una delle parti. Gli avvocati specializzati sono in grado di gestire efficacemente tali dispute, cercando soluzioni amichevoli o ricorrendo a vie legali quando necessario.

6. Normative Urbanistiche e Ambientali

Le leggi urbanistiche e ambientali sono in costante evoluzione e possono variare significativamente da luogo a luogo. Gli avvocati immobiliari tengono costantemente aggiornate le loro conoscenze per garantire che i loro clienti siano conformi a tutte le normative vigenti, riducendo così il rischio di sanzioni legali.

7. Consulenza nel Finanziamento Immobiliare

La consulenza legale è fondamentale anche quando si tratta di operazioni finanziarie legate al settore immobiliare. Gli avvocati possono fornire consigli preziosi sulle opzioni di finanziamento, la strutturazione di accordi ipotecari e la gestione di questioni fiscali correlate.

8. La Tecnologia al Servizio della Consulenza Legale Immobiliare

La tecnologia sta rivoluzionando anche il settore legale immobiliare. Piattaforme online, firme digitali e strumenti di gestione documentale semplificano i processi e migliorano l'efficienza della consulenza legale nel real estate, consentendo una comunicazione più rapida e una gestione documentale sicura.

9. Ruolo Preventivo della Consulenza Legale

Oltre a gestire dispute e transazioni, la consulenza legale nel real estate svolge un ruolo preventivo. Gli avvocati possono identificare potenziali problemi prima che si trasformino in gravi questioni legali, proteggendo così gli interessi dei loro clienti.

Conclusione: La Chiave per Operazioni Immobiliari di Successo

In conclusione, la consulenza legale nel settore immobiliare è un elemento cruciale per garantire operazioni di successo, riducendo rischi e facilitando una gestione senza intoppi delle molteplici questioni legali connesse. La collaborazione con un avvocato specializzato è un investimento che paga dividendi nel lungo termine, offrendo tranquillità e sicurezza nelle transazioni immobiliari complesse.


Il Recupero dei Crediti


Il recupero dei crediti è un processo fondamentale per le imprese e i professionisti che si trovano di fronte a clienti inadempienti. L'obiettivo è ottenere il pagamento di quanto dovuto, salvaguardando la salute finanziaria dell'azienda e mantenendo, ove possibile, rapporti commerciali positivi. In questo articolo, esploreremo le varie fasi del recupero crediti, il ruolo dell’avvocato specializzato e le strategie più efficaci.

Che cos’è il Recupero dei Crediti?

Il recupero dei crediti è l'insieme delle azioni legali e stragiudiziali volte a ottenere il pagamento di debiti scaduti. Questo processo può riguardare sia le aziende, che cercano di recuperare somme da clienti morosi, sia i professionisti, come avvocati, medici o commercialisti, che devono incassare parcelle non pagate.

Le Fasi del Recupero dei Crediti

1. Fase Stragiudiziale: Inizialmente, il recupero crediti avviene in modo stragiudiziale, ovvero senza l’intervento delle autorità giudiziarie. Questa fase comprende:

o Solleciti di Pagamento: Invio di lettere di sollecito per ricordare al debitore l’importo dovuto e la scadenza.

o Contatti Telefonici: Telefonate dirette per sollecitare il pagamento.

o Negoziazione: Proposta di piani di rientro personalizzati per facilitare il pagamento.

2. Fase Giudiziale: Se la fase stragiudiziale non porta risultati, si passa alla fase giudiziale che prevede:

o Diffida Legale: Una lettera formale inviata da un avvocato recupero crediti, che costituisce un’ultima richiesta di pagamento prima di agire legalmente.

o Procedura Giudiziale: Avvio di un’azione legale per ottenere un titolo esecutivo (ad esempio, un’ingiunzione di pagamento).

o Pignoramento: Esecuzione forzata del credito, attraverso il pignoramento di beni mobili, immobili o stipendi del debitore.

Il Ruolo dell’Avvocato Recupero Crediti

L’avvocato recupero crediti è una figura chiave nel processo di recupero dei crediti, specialmente nella fase giudiziale. Questo professionista si occupa di:

Verifica del Credito: Assicurarsi che il credito sia certo, liquido ed esigibile. Questo include la verifica di documenti come contratti, fatture e bolle di consegna.

Redazione di Atti Giudiziari: Preparazione di tutti i documenti legali necessari per avviare l'azione giudiziale.

Consulenza Legale: Fornire supporto e consulenza legale al creditore su come procedere nelle varie fasi del recupero crediti.

Esecuzione Forzata: Gestire le procedure di pignoramento per garantire il recupero delle somme dovute.

Strategie Efficaci per il Recupero dei Crediti

1. Prevenzione: Implementare politiche di credito rigorose, effettuare controlli di solvibilità sui clienti prima di concedere credito e stipulare contratti chiari e dettagliati.

2. Comunicazione: Mantenere una comunicazione costante e trasparente con i clienti per evitare malintesi e ritardi nei pagamenti.

3. Utilizzo di Professionisti: Affidarsi a un avvocato recupero crediti esperto per gestire le situazioni più complesse e ridurre i tempi di recupero.

4. Piani di Rientro: Offrire soluzioni flessibili come piani di rientro rateizzati per facilitare il pagamento da parte dei debitori.

Conclusione

Il recupero dei crediti è un processo complesso ma essenziale per la salute finanziaria delle imprese. Affidarsi a un avvocato recupero crediti può fare la differenza tra un credito perso e un recupero efficace e tempestivo. Attraverso strategie preventive e una gestione professionale, è possibile minimizzare i rischi di insolvenza e garantire la continuità aziendale.


Corte costituzionale
Sentenza 3 ottobre 2024, n. 160


LA CORTE COSTITUZIONALE

1) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 7, terzo comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie), nella parte in cui non fa salvo il diritto di ipoteca iscritto a favore del creditore, non responsabile dell'abuso edilizio, in data anteriore alla trascrizione nei registri immobiliari dell'atto di accertamento dell'inottemperanza alla ingiunzione a demolire;

2) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 31, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, recante «Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A)», sollevate, in riferimento agli artt. 3, 24, 42 e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'art. 1 del Protocollo addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dalla Corte di cassazione, sezioni unite civili, con l'ordinanza indicata in epigrafe;

3) dichiara, in via consequenziale, ai sensi dell'art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), l'illegittimità costituzionale dell'art. 31, comma 3, primo e secondo periodo, del d.P.R. n. 380 del 2001, nella parte in cui non fa salvo il diritto di ipoteca iscritto a favore del creditore, non responsabile dell'abuso edilizio, in data anteriore alla trascrizione nei registri immobiliari dell'atto di accertamento dell'inottemperanza alla ingiunzione a demolire. 

(per la sentenza integrale clicca qui)

Installazione di Impianti di Condizionamento su Parti Comuni del Condominio


L'installazione di impianti di condizionamento d'aria sulle parti comuni di un condominio è una questione che può generare conflitti tra i condomini. Secondo l'ordinanza della Corte di Cassazione del 1 luglio 2024, n. 17975, un singolo condomino può installare un impianto di condizionamento a servizio della propria unità immobiliare senza modificare le parti comuni, e generalmente senza richiedere autorizzazioni specifiche dal condominio.


L'ordinanza n. 17975 stabilisce che l'installazione di un impianto di condizionamento che non modifica le parti comuni può essere effettuata dal singolo condomino senza richiedere autorizzazioni. Tuttavia, l'autorizzazione, se richiesta, può indicare l'esistenza o meno di un interesse da parte di altri condomini a utilizzare le stesse parti comuni in modo simile.


Nel caso specifico, G.S.M. ha impugnato davanti al Tribunale di Messina quattro delibere condominiali che negavano l'autorizzazione per l'installazione di condizionatori nella zona del cortile comune, ordinavano la rimozione dei condizionatori già installati, e imponevano l'obbligo di richiedere autorizzazioni per installazioni future.

Il Tribunale ha rigettato la richiesta di G.S.M., ma la Corte di Appello ha accolto l'appello incidentale sulle spese. G.S.M. ha quindi ricorso in Cassazione, che ha accolto il ricorso, cassando con rinvio la sentenza impugnata.


La Corte di Cassazione ha esaminato se l'installazione dei condizionatori costituisse una violazione del diritto di ciascun condomino di utilizzare le parti comuni. È emerso che non esisteva prova di una delibera che obbligasse i condomini a richiedere autorizzazioni per installazioni effettuate prima del 20 settembre 2000.

In base all'art. 1120, comma 2, del codice civile, il limite alle innovazioni delle parti comuni non consiste nel semplice disagio subito, ma nella concreta inutilizzabilità delle parti comuni secondo la loro naturale fruibilità. La Corte ha stabilito che la distrettuale non ha valutato correttamente gli aspetti tecnici dell'installazione, come il deterioramento del decoro architettonico o la significativa menomazione dell'uso del bene comune.


In conclusione, la Cassazione ha stabilito che, salvo modifiche alle parti comuni, l'installazione di un impianto di condizionamento a servizio di una singola unità immobiliare può essere effettuata senza autorizzazione del condominio. La questione fondamentale è che tale installazione non deve impedire agli altri condomini di fare uso delle parti comuni in modo pari.



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